Che disco sta guardando Luigi?
sabato 5 febbraio 2022
domenica 2 novembre 2008
il lavoro nel cassetto

IL LAVORO NEL CASSETTO
Die Zeit in Paliano nutze ich um Zeitgenossen des italienischen Cantautore Luigi Tenco
aufzuspüren, Termine zu vereinbaren und Videointerviews zu durchzuführen, bzw. Videosequenzen
zu filmen. Dieses Material war die Basis für eine Videodokumentation in deren
Zentrum der italienische Cantautore Luigi Tenco steht. Es gelang mir, renommierte KünstlerInnen
für die Mitarbeit zu gewinnen. In Zusammenarbeit mit der römischen Computermusikerin
Silvia Elisabetta Pagano entstanden drei Musikstücke, die wohl zu den ungewöhnlichsten
Tenco-Interpretationen zählen. Der brasilianische Jazzakkordeonist Renato Borghetti hat mit
seinem Quartett zwei Tenco-Stücke für mich eingespielt. Komponist und Stummfilmpianist
Gerhard Gruber ist mit einem Lied präsent. Gesungen hab ich die „Filmmusik“ selbst.
Durch die Beteiligung des Freistädter Medienkünstlers Hans Moser, der aus meinem Material
dynamisch generierte Videossequenzen schuf, entstanden fließende Bildkompositionen, die
die Interviews umspielen.
Luigi Tenco Seelenspuren ..... cercando l‘anima di un poeta
Videodokumentation 36 min, italienisch mit deutschen Untertiteln.
Freunde und Zeitgenossen des italienischen Kult-Cantautore Luigi Tenco (1938-1967) lassen
an ihrer Begeisterung teilhaben. Rom‘s Kulturstadtrat Gianni Borgna schildert die Bedeutung
Tenco‘s im zeitlichen Kontext. Gino Paoli, dessen musikalische Karriere gemeinsam mit Tenco
begann, erinnert sich und reflektiert seine eigene Erfolgsgeschichte.
Der 78jährige Filmemacher Piero Vivarelli ist überzeugt, dass sein bester Freund Tenco Europas
bester Liedermacher ist. Passionierte Tenco-Sammler erzählen, und: wir besuchen die Universität
Genua, wo Tenco einst studierte: nicht Musik, sondern Physik und Politikwissenschaften.
Idee, Produktion, Interviews, Kamera,
Schnitt, Übersetzung, Untertitel: Ingrid
Schiller
Bearbeitung der Visuals: Hans Moser
Musik: Luigi Tenco
Musikalische Neuinterpretationen:
Ingrid Schiller - Gesang
Silvia Elisabetta Pagano - Computermusik
Renato Borghetti Akkordeon, Daniel Sa -
Gitarre, Pedro Figureido - Sax, Hilton
Vacari - akust. Gitarre
Gerhard Gruber, Piano
Die Zeit in Paliano nutze ich um Zeitgenossen des italienischen Cantautore Luigi Tenco
aufzuspüren, Termine zu vereinbaren und Videointerviews zu durchzuführen, bzw. Videosequenzen
zu filmen. Dieses Material war die Basis für eine Videodokumentation in deren
Zentrum der italienische Cantautore Luigi Tenco steht. Es gelang mir, renommierte KünstlerInnen
für die Mitarbeit zu gewinnen. In Zusammenarbeit mit der römischen Computermusikerin
Silvia Elisabetta Pagano entstanden drei Musikstücke, die wohl zu den ungewöhnlichsten
Tenco-Interpretationen zählen. Der brasilianische Jazzakkordeonist Renato Borghetti hat mit
seinem Quartett zwei Tenco-Stücke für mich eingespielt. Komponist und Stummfilmpianist
Gerhard Gruber ist mit einem Lied präsent. Gesungen hab ich die „Filmmusik“ selbst.
Durch die Beteiligung des Freistädter Medienkünstlers Hans Moser, der aus meinem Material
dynamisch generierte Videossequenzen schuf, entstanden fließende Bildkompositionen, die
die Interviews umspielen.
Luigi Tenco Seelenspuren ..... cercando l‘anima di un poeta
Videodokumentation 36 min, italienisch mit deutschen Untertiteln.
Freunde und Zeitgenossen des italienischen Kult-Cantautore Luigi Tenco (1938-1967) lassen
an ihrer Begeisterung teilhaben. Rom‘s Kulturstadtrat Gianni Borgna schildert die Bedeutung
Tenco‘s im zeitlichen Kontext. Gino Paoli, dessen musikalische Karriere gemeinsam mit Tenco
begann, erinnert sich und reflektiert seine eigene Erfolgsgeschichte.
Der 78jährige Filmemacher Piero Vivarelli ist überzeugt, dass sein bester Freund Tenco Europas
bester Liedermacher ist. Passionierte Tenco-Sammler erzählen, und: wir besuchen die Universität
Genua, wo Tenco einst studierte: nicht Musik, sondern Physik und Politikwissenschaften.
Idee, Produktion, Interviews, Kamera,
Schnitt, Übersetzung, Untertitel: Ingrid
Schiller
Bearbeitung der Visuals: Hans Moser
Musik: Luigi Tenco
Musikalische Neuinterpretationen:
Ingrid Schiller - Gesang
Silvia Elisabetta Pagano - Computermusik
Renato Borghetti Akkordeon, Daniel Sa -
Gitarre, Pedro Figureido - Sax, Hilton
Vacari - akust. Gitarre
Gerhard Gruber, Piano
martedì 21 ottobre 2008
Omaggio del club Luigi Tenco a Ornella, fondatrice appassionata

Un mese fa moriva, all'età di 86 anni, Ornella Benedetti, lidense d'adozione, fondatrice del Club Luigi Tenco. E proprio gli amici del club la ricordano ora con una lettera aperta, a firma di Cristina Romieri. Uno «spirito libero e un po' ribelle», quello di Ornella che era stata toccata profondamente dalla tragedia di Luigi Tenco. «Sentiva che si doveva far qualcosa - scrive Romieri -, non lasciare che quella morte, che in molti si erano premurati a ridicolizzare e a banalizzare, scivolasse nell'oblio del tempo, così come avevano fatto con quel corpo portato via in tutta fretta perché lo spettacolo doveva continuare. Scrive alla madre di Luigi, Teresa, con cui manterrà un bella amicizia per metterla a conoscenza del progetto di istituire il Club, senza mitizzazioni e senza fanatismi, per mantenerne vivo il ricordo esaltando nel mondo della canzone quegli ideali di poesia, onestà e dignità umana a cui Luigi ha voluto esser sempre fedele .... Su quel Club riesce a convogliare molte persone, soprattutto giovani, con la loro rabbia, i loro sogni, la loro creatività. Ornella diventa il loro (nostro) punto di riferimento». Il Club cura varie iniziative: nel '67 esce In ricordo di Luigi Tenco, che raccoglie molte poesie scritte in sua memoria, nel '68 vengono pubblicate le pagine Caleidoscopio, tra il '69 e il '74 otto numeri unici, ora ristampati. Di quegli anni sono anche la costruzione di case per i lebbrosi nel Ciad dedicate a Luigi e l'assegnazione del premio allo studio a Vincenzo Rizzitiello, per stampare il libro Un maestro in Lucania sulla propria esperienza in una povera pluriclasse della Basilicata. É del 2000, invece, il volumetto di Ornella : A tutti quei giovani che nel '67 - Piccola storia del Club Luigi Tenco di Venezia.. In questi ultimi anni il Club ha organizzato alcuni concerti: l'ultimo, Omaggio a Luigi Tenco nei settant'anni della sua nascita, tenutosi il 28 settembre a Palazzo Ducale. «A questo appuntamento Ornella purtroppo non è venuta: ci ha lasciato proprio pochi giorni prima».
domenica 12 ottobre 2008
La verde isola compie 10 anni
La verde isola compie 10 anni.
Era ottobre ed era l'anno 1998 quando, avendo in mente qualcosa, mi decisi a muovere i primi passi nel mondo di internet, con una idea precisa: tenere viva la memoria di Luigi Tenco.Da qualche mese (luglio 1998) mi ero comprato un computer per perseguire il mio scopo e subito mi ero messo a fare ricerche, sperando di incontrare qualcosa o qualcuno che mi aiutasse nell'intento.Di Luigi Tenco, però, non ricevetti alcuna notizia diretta. Qualcosa mi veniva restituito, solamente, facendo ricerche mirate su Dalida, quella che era stata la sua patner al Festival di Sanremo del 1967, dove aveva cantato la sua ultima canzone.Ci fu comunque una persona che rispose ad un mio appello. Anche lei stava facendo, come me, ricerche nel web su Luigi Tenco ed anche lei era alquanto delusa di non trovare risposta alcuna.Questa bella persona avrebbe voluto farsi chiamare "alba" nella realtà virtuale che stava vivendo, ma essendo questo pseudonimo già acquisito da altri, optò per una parola alternativa e scelse di chiamarsi "tramonto".Quando "tramonto" rispose al mio messaggio, correva dunque l'anno 1998 ed era, per gli amanti della statistica, il 9 di ottobre.E' stata questa la mia prima amicizia virtuale. Qualcuno con cui potevo iniziare a costruire un'isola fatta di soli amici, seguendo l'indicazione di una canzone che Luigi Tenco aveva inciso ma mai fatto pubblicare, quando era in vita.Presto la mia conversazione con "tramonto" si indirizzò su di un brano che, per lei era in assoluto quello che preferiva e che, per me era in sintonia con il nome da lei scelto.Parlammo a lungo di "Quasi sera" e fu, infatti, con questo brano che la nostra amicizia iniziò a cimentarsi nel nome di Luigi. A quel tempo, le linee di connessione ad internet erano piuttosto lente e le difficoltà di esplorare un mondo sconosciuto erano notevoli, ma la nostra comune determinazione ci dette la forza di muovere i primi passi.Nacque così uno spazio che volli chiamare "la mia pagina su Luigi Tenco", con Francesca (questo era il vero nome di "tramonto"), unico visitatore.Nacque così l'idea di raccogliere attorno al tema dell'isola ogni amicizia virtuale che potesse essere onesta, sincera e finalizzata allo scopo che mi ero prefissato.Con Francesca ho fatto le prime prove di trasmissione di brani di Luigi attraverso la rete. Ricordo che la interrogai sugli autori di "Notturno senza luna", rimettendole fra mille difficoltà, il piccolo brano e che discutemmo della traduzione di "Blowing in the wind". Lei aveva tradotto molte canzoni di Bob Dylan e mi precisò che, il riferimento che c'era nel libro di Fegatelli (considerato il biografo di Tenco) ad una canzone di Bob Dylan, era del tutto infondato.Iniziavo dunque anche a capire che, per rendere pubbliche certe cose, occorreva camminare con i piedi di piombo.E con i piedi di piombo ho camminato, per dieci anni ancora. Ho costruito altri spazi, incoraggiato iniziative lodevoli, partecipato a convegni, collezionato Tenco scoprendo un interesse, simile al mio, ma inaspettato, anche in parti del mondo molto lontane.Ora non so più quel che sarà domani. Forse questo è il tempo dei bilanci. Ma di una cosa sono certo: domani, qualcosa cambierà.
Era ottobre ed era l'anno 1998 quando, avendo in mente qualcosa, mi decisi a muovere i primi passi nel mondo di internet, con una idea precisa: tenere viva la memoria di Luigi Tenco.Da qualche mese (luglio 1998) mi ero comprato un computer per perseguire il mio scopo e subito mi ero messo a fare ricerche, sperando di incontrare qualcosa o qualcuno che mi aiutasse nell'intento.Di Luigi Tenco, però, non ricevetti alcuna notizia diretta. Qualcosa mi veniva restituito, solamente, facendo ricerche mirate su Dalida, quella che era stata la sua patner al Festival di Sanremo del 1967, dove aveva cantato la sua ultima canzone.Ci fu comunque una persona che rispose ad un mio appello. Anche lei stava facendo, come me, ricerche nel web su Luigi Tenco ed anche lei era alquanto delusa di non trovare risposta alcuna.Questa bella persona avrebbe voluto farsi chiamare "alba" nella realtà virtuale che stava vivendo, ma essendo questo pseudonimo già acquisito da altri, optò per una parola alternativa e scelse di chiamarsi "tramonto".Quando "tramonto" rispose al mio messaggio, correva dunque l'anno 1998 ed era, per gli amanti della statistica, il 9 di ottobre.E' stata questa la mia prima amicizia virtuale. Qualcuno con cui potevo iniziare a costruire un'isola fatta di soli amici, seguendo l'indicazione di una canzone che Luigi Tenco aveva inciso ma mai fatto pubblicare, quando era in vita.Presto la mia conversazione con "tramonto" si indirizzò su di un brano che, per lei era in assoluto quello che preferiva e che, per me era in sintonia con il nome da lei scelto.Parlammo a lungo di "Quasi sera" e fu, infatti, con questo brano che la nostra amicizia iniziò a cimentarsi nel nome di Luigi. A quel tempo, le linee di connessione ad internet erano piuttosto lente e le difficoltà di esplorare un mondo sconosciuto erano notevoli, ma la nostra comune determinazione ci dette la forza di muovere i primi passi.Nacque così uno spazio che volli chiamare "la mia pagina su Luigi Tenco", con Francesca (questo era il vero nome di "tramonto"), unico visitatore.Nacque così l'idea di raccogliere attorno al tema dell'isola ogni amicizia virtuale che potesse essere onesta, sincera e finalizzata allo scopo che mi ero prefissato.Con Francesca ho fatto le prime prove di trasmissione di brani di Luigi attraverso la rete. Ricordo che la interrogai sugli autori di "Notturno senza luna", rimettendole fra mille difficoltà, il piccolo brano e che discutemmo della traduzione di "Blowing in the wind". Lei aveva tradotto molte canzoni di Bob Dylan e mi precisò che, il riferimento che c'era nel libro di Fegatelli (considerato il biografo di Tenco) ad una canzone di Bob Dylan, era del tutto infondato.Iniziavo dunque anche a capire che, per rendere pubbliche certe cose, occorreva camminare con i piedi di piombo.E con i piedi di piombo ho camminato, per dieci anni ancora. Ho costruito altri spazi, incoraggiato iniziative lodevoli, partecipato a convegni, collezionato Tenco scoprendo un interesse, simile al mio, ma inaspettato, anche in parti del mondo molto lontane.Ora non so più quel che sarà domani. Forse questo è il tempo dei bilanci. Ma di una cosa sono certo: domani, qualcosa cambierà.
venerdì 26 settembre 2008
SI' IO VORREI
SI', IO VORREI
Sì, io vorrei essere nella tua tomba
dolce ragazzo muto...
per contendere all'unghia rapace della Vecchia Ossuta
l'onda dei tuoi capelli bruni.
Sì, io vorrei essere nella tua tomba,
per proteggerti da Lei,
che ti sciupa il bel viso
e la bocca dolce che sapeva di fresco...
Sì, te, nato nel giorno della primavera
vorrei salvare dalla Vecchia Gelida
che un po' alla volta ti verrà a rubare
quegli occhi fieri
e quelle mani buone
che il sole della vita riscaldava.
Sì, io vorrei essere nella tua tomba
dolce ragazzo muto...
per non farti morire un'altra volta.
Leonora Dellarchi (Alessandria)
-->
Sì, io vorrei essere nella tua tomba
dolce ragazzo muto...
per contendere all'unghia rapace della Vecchia Ossuta
l'onda dei tuoi capelli bruni.
Sì, io vorrei essere nella tua tomba,
per proteggerti da Lei,
che ti sciupa il bel viso
e la bocca dolce che sapeva di fresco...
Sì, te, nato nel giorno della primavera
vorrei salvare dalla Vecchia Gelida
che un po' alla volta ti verrà a rubare
quegli occhi fieri
e quelle mani buone
che il sole della vita riscaldava.
Sì, io vorrei essere nella tua tomba
dolce ragazzo muto...
per non farti morire un'altra volta.
Leonora Dellarchi (Alessandria)
-->
martedì 19 agosto 2008
La passione di Luigi per la bicicletta
31 maggio 2008
Quando il figlio del contadino vola....
Ricaldone, Maranzana, Mombaruzzo, Quaranti, Alice bel Colle., un sali e scendi continuo ideale per i ciclisti che, in tempi rapidi, vogliono provare l'ebrezza di sentirsi scalatori, discesisti, passisti e via dicendo. Ma i paesi che ho citato vivono di agricoltura e dunque non è improbabile che fra quei colli si cresca alla guida di un trattore piuttosto che in sella ad una bicicletta.
Fra queste valli è cresciuto anche Luigi Tenco ed ogni volta che mi capita di andare da quelle parti nel contrasto fra trattori e ciclisti ripenso sempre ad una dichiarazione che il fratello di Luigi rilasciò al giornalista Andrea Bazzurro alla fine del 1986. Alla domanda "Qual'era la posizione di Luigi nei confronti della religione" Velentino Tenco rispose così: "Un po' particolare, come in tutte le cose. Faccio un esempio: ci fu una volta in cui gli venne in mente di diventare un ciclista. Io gli comprai una bicicletta e lui tutte le mattine alle sei partiva ed andava ad allenarsi. Un'altra volta iniziò a leggere una storia delle religioni e lo colpì la figura di Sant'Ignazio di Loyola. Poi lesse un libro sull'Inquisizione di Spagna e se avesse potuto i preti li avrebbe bruciati tutti. Si infervorava, non tollerava l'ingiustizia. Era fatto così. Da ragazzino, è chiaro, perché poi anche lui ha trovato un proprio equilibrio."
Io non so se gli allenamenti di Luigi avvenivano fra quelle valli (credo di no) ma aver visto oggi, al giro d'Italia, il figlio di un contadino volare mi ha fatto ripensare alle origini agresti di Luigi e alla sua determinazione a far volare alto le proprie idee.
Riprendo l'ultimo mio post sulla passione di Luigi per la bicicletta perché trovo conferma su quanto andavo intuendo.
Tratto dal libro di Tortarolo-Carozzi "ed ora che avrei mille cose da fare" trascrivo parte delle pagg.121-122:
-----------------
Qualche tempo dopo, intorno ai tredici o quattordici anni, venne il periodo delle biciclette. Luigi era un buon pedalatore, come modestamente ero anche io. Luigi possedeva una bicicletta Bianchi, era 'coppista', come quasi tutti allora, se non altro per spirito campanilistico, visto che Coppi era della provincia. Io invece ero 'bartaliano', non per campanilismo ma per istintiva maggiore affinità caratteriale. Quando pedalavamo in bicicletta molto spesso ci seguivano anche mio cugino Gianni Michele o Tonino Teneggi, un nostro parente di Bologna che a quel tempo veniva a Ricaldone in agosto in quanto sua nonna (mia prozia Maria) era del paese ed era sorella dell'allora sindaco Tobia Cuttica. Quando andavamo in bicicletta, uno dei percorsi più frequenti toccava Ricaldone-Maranzana-Mombaruzzo stazione-Quaranti-Alice-Ricaldone. Talvolta facevamo un giro più lungo: Ricaldone-Cassine-Strevi-Acqui-Ricaldone.
-----------------
Non avendo immagini di quanto appena descritto ne ho postata una del tutto alternativa e mi scuso in anticipo per il fuori-tema.
Quando il figlio del contadino vola....
Ricaldone, Maranzana, Mombaruzzo, Quaranti, Alice bel Colle., un sali e scendi continuo ideale per i ciclisti che, in tempi rapidi, vogliono provare l'ebrezza di sentirsi scalatori, discesisti, passisti e via dicendo. Ma i paesi che ho citato vivono di agricoltura e dunque non è improbabile che fra quei colli si cresca alla guida di un trattore piuttosto che in sella ad una bicicletta.
Fra queste valli è cresciuto anche Luigi Tenco ed ogni volta che mi capita di andare da quelle parti nel contrasto fra trattori e ciclisti ripenso sempre ad una dichiarazione che il fratello di Luigi rilasciò al giornalista Andrea Bazzurro alla fine del 1986. Alla domanda "Qual'era la posizione di Luigi nei confronti della religione" Velentino Tenco rispose così: "Un po' particolare, come in tutte le cose. Faccio un esempio: ci fu una volta in cui gli venne in mente di diventare un ciclista. Io gli comprai una bicicletta e lui tutte le mattine alle sei partiva ed andava ad allenarsi. Un'altra volta iniziò a leggere una storia delle religioni e lo colpì la figura di Sant'Ignazio di Loyola. Poi lesse un libro sull'Inquisizione di Spagna e se avesse potuto i preti li avrebbe bruciati tutti. Si infervorava, non tollerava l'ingiustizia. Era fatto così. Da ragazzino, è chiaro, perché poi anche lui ha trovato un proprio equilibrio."
Io non so se gli allenamenti di Luigi avvenivano fra quelle valli (credo di no) ma aver visto oggi, al giro d'Italia, il figlio di un contadino volare mi ha fatto ripensare alle origini agresti di Luigi e alla sua determinazione a far volare alto le proprie idee.
Riprendo l'ultimo mio post sulla passione di Luigi per la bicicletta perché trovo conferma su quanto andavo intuendo.
Tratto dal libro di Tortarolo-Carozzi "ed ora che avrei mille cose da fare" trascrivo parte delle pagg.121-122:
-----------------
Qualche tempo dopo, intorno ai tredici o quattordici anni, venne il periodo delle biciclette. Luigi era un buon pedalatore, come modestamente ero anche io. Luigi possedeva una bicicletta Bianchi, era 'coppista', come quasi tutti allora, se non altro per spirito campanilistico, visto che Coppi era della provincia. Io invece ero 'bartaliano', non per campanilismo ma per istintiva maggiore affinità caratteriale. Quando pedalavamo in bicicletta molto spesso ci seguivano anche mio cugino Gianni Michele o Tonino Teneggi, un nostro parente di Bologna che a quel tempo veniva a Ricaldone in agosto in quanto sua nonna (mia prozia Maria) era del paese ed era sorella dell'allora sindaco Tobia Cuttica. Quando andavamo in bicicletta, uno dei percorsi più frequenti toccava Ricaldone-Maranzana-Mombaruzzo stazione-Quaranti-Alice-Ricaldone. Talvolta facevamo un giro più lungo: Ricaldone-Cassine-Strevi-Acqui-Ricaldone.
-----------------

Non avendo immagini di quanto appena descritto ne ho postata una del tutto alternativa e mi scuso in anticipo per il fuori-tema.
lunedì 4 agosto 2008
Tenco? ....forse un po' ORSO !

Nell'ottobre del 1965 Tenco fu definito un GATTO;
Nel maggio del 1966 diventò un TIGRE

...e nel gennaio 1967 perfino..."un po' ORSO"
Ma veramente Luigi aveva questa capacità di adattamento, in così poco tempo, alle sembianze di animali diversi?
Certamente non sarebbe mai stato un CANE, dal momento che lui stesso ammetteva, in amore, di non essere fedele.

E neanche lo vedo nel ruolo di TARTARUGA perché, è fuori discussione che, su certe problematiche, arrivava in anticipo sui tempi.
Mah, non so cosa pensare, ma tutto sommato, mi piace ricordarlo "forse un po' orso"....come me!
Iscriviti a:
Post (Atom)